Bleedz: dal 20 Aprile disponibile il nuovo album “On The Road”

Esce il 20 Aprile “On The Road” il racconto del viaggio del rapper tarantino Bleedz tra le difficoltà di un’Italia finta-progressista, un Paese che stringe tra le mani le proprie macerie e sembra incapace di costruire un futuro adeguato per le nuove generazioni. La musica diventa per Bleedz lo strumento per dire “no” alla rassegnazione e “sì” al cambiamento; uno strumento di riflessione sociale in un viaggio fitto e ricco di tappe e incontri.
Durante questo viaggio, il 25enne tarantino porterà in tour con sè il salvadanaio dell’ANT Taranto, l’Associazione Nazionale Tumori, con il quale raccoglierà fondi nelle varie tappe, per dare un contributo ed un supporto a chi lotta quotidianamente contro le difficoltà causate, in primis, dal disastro ambientale.
“On The Road” è composto da 13 tracce: 12 sono prodotte dallo stesso Bleedz ed una da Plei, con cui il rapper tarantino sviluppa il progetto Taranto Massive da 7 anni a questa parte. Anche con “On The Road” prosegue la filosofia della giovane etichetta discografica che crede, fin dagli esordi, nel free download, distribuendo gratuitamente tutti gli album prodotti.
13 fotografie, 13 storie. Le tematiche affrontate sono varie e si intrecciano tra di loro come se fossero tappe di un percorso coerente che viene sviscerato nel concept di fondo: il viaggio.
Un viaggio sia fisico, sia interiore, come dimostrano vari pezzi dell’album e il progetto grafico realizzato da Edoardo Boccanfuso. Un disco introspettivo ma anche di denuncia: molti i temi forti, dall’immigrazione all’inquinamento, dalla precarietà di intere generazioni ai movimenti politici più estremisti che minano l’integrazione e lo scambio inter-culturale. Si può ascoltare infatti un brano come “Si Salvini chi può”, ma anche uno più spensierato come “Essenza Stress”. Così come si passa dall’energica“Radio Maria” alla riflessiva “Non so che dire“, intervallate dalla sfrontata “Scarpa sul sedile” o l’introspettiva “33 CL”. Anche le sonorità sono molto varie, sposando in pieno l’atmosfera delle rime che di volta in volta possono essere più taglienti, più dirette o spensierate: tante facce della stessa medaglia.
Le influenze sono delle più disparate, tanto che lo stesso Bleedz, etichetta il suo sound definendolo “Funk’n’Roll” in una rima dell’album. Il funk è contaminato: con il rock, l’elettronica e tanti altri generi musicali, senza mai perdere un’identità di fondo forte basata sull’hip hop. Il primo singolo estratto è “Morbo di Squash” ed è questa una seconda chiave di lettura dell’intero progetto: un“virus positivo” che punta, tramite il suo contagio, a diffondere un cambiamento sociale, una presa di coscienza ed un punto di vista critico su ciò che ci circonda. La canzone vuole mettere in luce l’importanza dell’azione a discapito della rassegnazione, partendo da un Paese in cui bisogna necessariamente rimboccarsi le maniche per cambiare il presente ed il futuro.
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