Spotify: l’azienda di streaming potrebbe aumentare il prezzo dell’abbonamento mensile

Durante i primi dieci anni di attività, Spotify ha sempre fatto fatica a bilanciare i due rami del suo business. I pagamenti delle royalties ad artisti e label, e un costo d’abbonamento incredibilmente basso per gli utenti. Con il risultato che il bilancio dell’azienda preoccupa analisti ed esperti dell’industria discografica. I conti però potrebbero cambiare presto.
Al momento, il servizio di streaming svedese sta negoziando nuovi contratti di licenza con le etichette discografiche. Il che potrebbe favorire una ristrutturazione finanziaria dell’azienda, che lo ricordiamo non è mai stata così potente sul mercato. Inoltre secondo un articolo di Bloomberg, Spotify proverà ad aumentare i prezzi degli abbonamenti in alcuni paesi. Un primo passo verso un aumento globale dei costi del servizio.
Per il momento Spotify si limiterà a un test che coinvolgerà solo i paesi scandinavi, dove il costo dell’abbonamento salirà del 13%. Svezia, Danimarca e Norvegia sono perfetti per l’esperimento. In Svezia c’è il quartier generale dell’azienda, ed è lì che avviene il testing di tutte le novità. Al momento, l’azienda non ha commentato la notizia e non ha voluto svelare né il numero degli utenti coinvolti né la durata del test.
L’idea del colosso dello streaming è una grande notizia per l’industria discografica. Secondo l’ultimo report diffuso il mese scorso, Spotify conta 232 milioni di utenti, e 108 di questi pagano un abbonamento. Il guadagno per utente però, è diminuito a causa della diffusione di sconti, periodi di prova, offerte per studenti e così via.
L’azienda ha promesso che questa “spinta al ribasso” verrà “moderata” durante l’anno. Al momento l’aumento dei prezzi non è stato confermato o annunciato ufficialmente, ma sicuramente potrebbe aiutare l’azienda a migliorare la sua situazione economica.
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