Claudio Baglioni: dal 6 al 18 giugno a Roma con “DODICI NOTE”, 12 concerti alle TERME DI CARACALLA

La grande musica di una delle più grandi voci della musica italiana come nessuno l’ha mai sentita.
È “DODICI NOTE”: tutti i classici di Claudio Baglioni, per la prima volta in un’inedita e raffinata dimensione classica. Grande voce, solisti d’eccezione, grande orchestra e coro.
“DODICI NOTE” è anche una ‘prima nella prima’. Per la prima volta in assoluto infatti, la stagione estiva dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla ospiterà dodici serate consecutive dello stesso artista. Fino a oggi nessuno si era esibito per dodici spettacoli di fila, in questo spazio letteralmente unico al mondo. Nel quale storia, arte e bellezza si fondono in una magia che non ha eguali.
Dodici serate, come le dodici note materia prima dell’ineguagliabile sogno della musica. Oltre ai dodici brani che compongono il nuovo album di inediti di CLAUDIO BAGLIONI, in uscita nella primavera 2020.
Queste le date di “DODICI NOTE”:
- 06 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 07 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 08 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 09 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 10 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 11 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 13 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 14 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 15 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 16 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 17 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
- 18 giugno – Terme di Caracalla – ROMA
Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti al Fan Club dalle ore 16.00 di venerdì 25 ottobre. Dal 28 ottobre disponibili per tutti su TicketOne.it e dal 4 novembre nei punti vendita e nelle prevendite abituali.
50 anni vissuti in musica, 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Sono i numeri essenziali di una carriera unica e irripetibile come quella di CLAUDIO BAGLIONI. Musicista, autore e interprete che dalla fine degli anni Sessanta a oggi, è riuscito a conquistare una generazione dopo l’altra.
Grazie anche a un repertorio pop, melodico e raffinato, nel quale ha saputo fondere canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz. Rivoluzionando il concetto stesso di performance live, il primo a inaugurare la stagione dei grandi raduni negli stadi. E ancora il primo nel 1991, a “far scomparire il palco” e portare la scena al centro delle Arene più importanti e prestigiose d’Italia.
Fonte: Ufficio Stampa ( Parole & Dintorni )
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