Flying-V: tra il 2040 e il 2050 arriva l’aereo che ci farà volare nelle ali
Volare a basso impatto è la nuova sfida dell’aviazione civile. I voli aerei sono infatti tra i maggiori responsabili delle emissioni di Co2 per il 2,5%.
Le compagnie mentre ripagano quanto inquinano, fanno a gara per proporre nuovi velivoli più performanti e più rispettosi dell’ambiente. L’ultima novità si chiama Flying-V, un aereo a forma di V. Quest’ultimo fa la differenza proprio per il suo design unico, ispirato alla Gibson Flying V iconica chitarra di Jimi Hendrix.
Le due ali di cui è composto fungono contemporaneamente da carlinga a fusoliera. Infatti al suo interno ospitano la cabina passeggeri, quella di pilotaggio, la stiva e i serbatoi di carburante.
Il tutto con la stessa capienza dei più diffusi voli commerciali, cioè 314 passeggeri e 160 metri cubi di carico. Presenti due enormi vantaggi, il nuovo velivolo infatti è più leggero e aerodinamico. Per questo è in grado di volare con il 20% di carburante in meno rispetto a un Airbus A350. Inoltre pur avendo la stessa apertura alare (65 metri), è in grado di muoversi più agilmente tra gate e piste.
Un nuovo velivolo nato da un’idea dallo studente Justus Benad e sviluppata da TU Delft, l’Università tecnica di Delft grazie ai finanziamenti di KLM.
Flying-V dopo i primi test nella galleria del vento, ha appena fatto il suo primo volo dimostrativo in una base aerea tedesca. Attraverso un modello in scala un gruppo di scienziati dell’università olandese con un team di Airbus ha fatto dei nuovi test. Verificando la sua capacità di manovra, decollo e atterraggio.
Seguiranno altri test in un simulatore di volo. Il tutto per andare a perfezionare ulteriormente il modello nella speranza di riuscir anche a farlo funzionare con idrogeno liquido anziché cherosene.
Serviranno però almeno vent’anni, per vederlo in volo dovremmo aspettare almeno tra il 2040 e il 2050.
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